HomeFestival di VeneziaBaby Girl: l’erotic drama con Nicole Kidman

Baby Girl: l’erotic drama con Nicole Kidman

All’ultima Mostra del Cinema di Venezia ha esordito Baby Girl, il nuovo film diretto da Halina Reijn e prodotto dalla A24. Si tratta di una pellicola complessa, che affronta temi scomodi come la sessualità e il desiderio femminile. Il film uscirà nelle sale cinematografiche a fine dicembre.

Trama

Romy è una dirigente d’azienda con una vita apparentemente perfetta. Una donna forte, di successo e indipendente, che ha alle spalle una famiglia amorevole e un marito devoto. Tutto ciò prenderà una piega inaspettata nel momento in cui arriverà Samuel, un giovane stagista che la trascinerà in una relazione extraconiugale. Romy è felice, ma sessualmente insoddisfatta e trova in Samuel una via di fuga che la porterà ad un rapporto eccitante e rischioso allo stesso tempo.

Baby girl

Il cast di Baby Girl

Nicole Kidman in Baby Girl interpreta Romy, bellissima e di successo, ruolo che è valso all’attrice la Coppa Volpi come miglior attrice protagonista all’81esima Mostra del Cinema di Venezia. Nei panni del marito amorevole Jacob, invece, troviamo Antonio Banderas. Jacob è un’artista, un regista di teatro che vive la vita e la sessualità in maniera estremamente diversa da sua moglie. Samuel, infine, è interpretato dall’ intrigante Harris Dickinson. Samuel è giovane e sarà la scintilla che permetterà a Romy di scoprire nuovi aspetti di se stessa. Il cast gode di un’armonia tale da produrre interpretazioni profonde e toccanti.

Il desiderio femminile al centro di Baby Girl

La regista Halina Reijn ha portato a Venezia un film molto controverso che esplora i desideri femminili per ciò che riguarda la sessualità e non solo. Si tratta di un erotic drama dove, in realtà, il sesso è solo un piccolo aspetto del messaggio che la Reijn vuole dare. Tuttavia è il desiderio in genere che fa da padrone, in un mondo in cui siamo abituati a nascondere le nostre pulsioni. Romy si ribella a tutto ciò e trova in Samuel la persona con cui poter abbandonare la maschera dirigenziale ed essere davvero se stessa. La paura del giudizio altrui, anche della persona che si ama, spinge la gente a reprimere il desiderio e questo la logora dentro in un mare di insoddisfazione e frustrazione.

Baby Girl è costruito con le stesse dinamiche dei thriller erotici anni ‘80, con la differenza che la protagonista qui è una donna. In un ambiente dominato da uomini come l’erotic drama, la Kidman regala una straordinaria e complessa interpretazione che aprirà la strada a molteplici altre storie. Le dinamiche di Secretary vengono qui stravolte ed è invece la donna di potere e successo a intraprendere una relazione con il suo sottoposto. “Tutto ha a che fare con il sesso, tranne il sesso, quello ha a che fare con il potere”. Così Romy scopre il suo desiderio di volersi sentire in qualche modo sessualmente sottomessa e si apre ad un mondo in cui può finalmente seguire il suo istinto.

Nicole Kidman contro gli stereotipi

Jacob è in Baby Girl il marito perfetto: amorevole, devoto, affascinante. Nonostante ciò Romy è insoddisfatta, perchè in realtà ciò che sta vivendo è una crisi interiore e personale che va al di là di qualsiasi stereotipo. Una donna di successo a cui non manca nulla e che, nonostante ciò, non riesce ad essere completamente felice. L’amara ironia che scaturisce da alcune battute presenti nel film è volutamente spinta dal rovesciamento degli stereotipi narrativi e cinematografici. I protagonisti delle storie drammatiche ed erotiche sono generalmente uomini e sembra quasi anormale pensare ad una donna con determinati desideri.

Baby girl

Sesso e potere sono due aspetti della vita che viaggiano a stretto contatto. Mentre Romy detiene il potere nella sua vita, tiene le redini della famiglia e dell’azienda, dal punto di vista sessuale non ha alcun potere. È Samuel ad essere al comando in camera da letto e Romy non riesce a fare a meno di questa relazione così libera e fuori dagli schemi, nonostante il rischio di poter perdere tutto. Baby Girl è un dramma erotico che punta a sovvertire i cliché di genere “ingannando” lo spettatore. Dietro una facciata piuttosto classica si nasconde molto più di quello che, ad un primo sguardo, sembra promettere. Reijn attraverso una scrittura precisa parla di rapporti umani, di convenzioni sociali, di ambizione, di scontro generazionale, ma soprattutto di consenso.

Conclusioni

Baby Girl è un film forte e complesso che sovverte tutti gli stereotipi di genere presenti negli erotic drama degli anni ‘80 e ‘90. Halina Reijn esplora il desiderio sessuale femminile che fin troppe volte rimane represso e nascosto in un angolo buio della mente. Tuttavia, questo aspetto è solo la punta dell’ iceberg per parlare di rapporti umani, convenzioni sociali, ambizione, scontro generazionale e consenso. Sesso e potere sono due componenti fondamentali di questa narrazione, ma chi tiene in mano lo scettro in realtà?

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Intepretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Baby Girl è un film estremamente profondo e complesso che utilizza il desiderio femminile nell’ambito della sessualità per parlare di svariati aspetti della natura umana. Tra questi, le convenzioni sociali e soprattutto il consenso. Le performance toccanti dei tre protagonisti e la scrittura chirurgica e maniacale rendono Baby Girl un film sovversivo e potente, che rovescia completamente gli stereotipi di genere.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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