HomeRecensioni Serie TVAscolta i fiori dimenticati: Genesi della violenza e dei suoi contrari

Ascolta i fiori dimenticati: Genesi della violenza e dei suoi contrari

Ascolta i fiori dimenticati è una miniserie di sette episodi, disponibile su Prime Video, diretta da Glendyn Ivin e tratta dal best seller The Lost Flowers of Alice Hart di Holly Ringland e ambientata in un’Australia primordiale, a tratti primitiva, selvaggia, lontana dall’immaginario delle grandi città industrializzate, fatta di terra, sabbia, mare, campagne e luoghi naturali. È in questo contesto viscerale che si muovono i personaggi, scalzi, sporchi, semplici, contorti e brutalmente umani.

Ascolta i fiori dimenticati rimanda al vissuto dell’autrice, è sia sfondo costante che linguaggio inusuale. Percorre tutta la narrazione e lo svolgimento degli eventi durante gli episodi. I fiori parlano, comunicano in un silenzio che non ascolta, ma che vede! Hanno, sono, rappresentano, simboleggiano e veicolano un messaggio, qualcosa di non detto, ma visivamente sempre efficace.

Ascolta i fiori dimenticati

Ascolta i fiori dimenticati -Trama

La vita di Alice Hart, una bambina di nove anni, viene sconvolta da un tragico incidente che le porta via i genitori. Sola e indifesa, viene contesa tra due donne, la nonna June e Sally Morgan, una libraia a cui la madre di Alice (Agnes) si era rivolta in passato per chiedere aiuto. Ben presto si scoprirà, infatti, che Clem Hart, il padre di Alice, era un uomo violento, che alternava momenti di amorevole tenerezza a scatti di ira, violenza fisica e psicologica. 

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Affidata alla nonna June, la piccola Alice viene portata alla Thornfield Flower Farm, un immenso vivaio di fiori, gestito, da generazioni, interamente da donne.

Il luogo dove Alice vivrà finalmente un’infanzia serena e parte dell’adolescenza circondata da amore è in realtà un rifugio ben protetto e nascosto, dove June e la sua compagna di vita Twig accolgono donne vittime di abusi e situazioni violente dalle quali fuggono. Il vivaio non è quel luogo ameno che Alice crede, ma un crocevia di anime disperate, portatrici di segreti, dolori e silenzi, un castello senza mura sotto lo sguardo severo e l’egida di nonna June.

Ascolta i fiori dimenticati

Due eventi scatenanti porteranno alla rottura quasi definitiva tra Alice, ormai giovane donna, e sua nonna e alla drastica decisione da parte della protagonista di scappare una volta per tutte da quella realtà per inseguirne una propria.

Sullo sfondo di un paesaggio embrionale australiano, Alice scoprirà una libertà disinteressata, imparerà un lavoro diverso, conoscerà nuovi amori e amicizie, ma quando si ritroverà coinvolta in una situazione di manipolazione e violenza, dovrà affrontare i mostri di un passato mai cancellato e affrontare un presente più cruento di quanto immaginasse per ripartire, ancora una volta, da quella prigione colma di fiori che già in passato le aveva dato una seconda chance.

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Ascolta i fiori dimenticati

Ascolta i fiori dimenticati – Recensione

Un dramma familiare, un thriller costruito a flashback, un coming of age romantico che indaga e sviscera anatomicamente il tema della violenza, in ogni suo aspetto, ma approfondisce nel dettaglio anche le dinamiche interne al proprio io, per vivere quel processo di transizione verso la natura del cambiamento, l’ambita versione migliore di sé stessi.

Ogni personaggio, sia maschile che femminile, evolve, in un continuo movimento che conduce o verso il baratro o verso l’alto. Nessuno è stantio, nessuno è statico, tutti sono motore dinamico della storia e la storia stessa. Alice è il volto principale, ma tutti gli altri ruoli, magistralmente scritti e interpretati, sono parte integrante del suo corpo.

Il Cast

Sigourney Weaver, un’autorevole e autoritaria June Hart, algida e manipolatrice, forte e piena di paure, vittima di violenza che genera inconsapevolmente violenza, protettiva e opprimente, conosce i fiori meglio di sé stessa e, dietro la gestione di un luogo obbediente alle sue regole, nasconde una fragilità camuffata attraverso la tutela e la protezione che assicura alle altre donne.

Charlie Vickers, che dopo aver mostrato un riuscitissimo Sauron ne Gli Anelli Del Potere, si cimenta nuovamente nel ruolo di un villain sfaccettato, Clem Hart, dolcissimo e spietato, seducente e mostruoso, artista e distruttore, vittima di un amore mal dimostrato e a sua volta carnefice, buono e malvagio allo stesso tempo.

Leah Purcell, Twig, la madre di tutti, un personaggio pieno, eroico, totalizzante. Frankie Adams, Candy, trascina il peso di decisioni subite e rivela a poco a poco una profondità e una lealtà senza pari. Asher Keddie, Sally Morgan, la libraia, deus ex machina prima di Agnes, poi di Alice e della stessa June. Tilda Cobham-Hervey, Agnes, l’unica vera selkie tra tutte, a metà tra l’umano e i ricordi indefiniti, vittima del suo ultimo grande atto di ribellione. Infine le protagoniste, la piccola Alice, Alyla Browne e successivamente Alycia Debnam-Carey, entrambe molto intense dall’inizio alla fine.

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Ascolta i fiori dimenticati

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

Secondo il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria ed è proprio quello che accade nella miniserie. Persino un atto mosso da amore, paura e istinto di protezione provoca inesorabili conseguenze. Un atto crudele scatena il lato umano in chi lo subisce, una forte protezione provoca l’infelicità in chi si crede di amare. Viene a crearsi un prisma di reazioni inaspettate e gli stessi personaggi non possono essere definiti né circoscritti in qualcosa di assolutamente buono né in qualcosa di assolutamente malvagio. Ad ogni loro lato ne corrisponde uno diametralmente opposto e conseguente

Nonna June sarebbe stata più comprensiva con il figlio Clem se fosse stato frutto d’amore e non di un rapporto non voluto? Clem sarebbe stato un padre buono e un marito fedele se non fosse stato scacciato dal vivaio? June sarebbe stata l’anti-eroina coraggiosa che si redime verso la fine senza l’amore di Twig e la presenza costante di Candy? Quale vita avrebbe avuto Alice senza le tutele, i segreti e le manipolazioni della nonna? Allo spettatore l’ardua sentenza!

Un pubblico universale

Al di là della forte presenza femminile, Ascolta i fiori dimenticati si rivolge ad un pubblico ampio, a prescindere dal genere, e non si pone neanche come “rimprovero” di un sesso specifico. Al contrario, mostra, senza giudizio né distinzioni, caratteri, sia maschili che femminili, molto sani e scevri da tossicità (la già citata Twig; il poliziotto marito della libraia; Charlie, il fratello di Alice e il veterinario, che avrà una breve storia d’amore con la protagonista).

È un racconto rivolto a chiunque e chiunque potrebbe/dovrebbe vederlo, non solo per l’attualità delle tematiche, ma anche per il modo e la sincerità con cui vengono esposte. Una storia che ha un inizio e una fine, che non prevede seguito, da guardare in famiglia o con gli amici, ma anche da soli.

Conclusioni

Ascolta i fiori dimenticati è la storia stessa dell’Australia. Non è un caso se il paesaggio è parte integrante del racconto, degli eventi che si susseguono, così come non è inserita a caso la scena in cui Twig sosta, riposa e piange dopo essere stata accolta da una piccola tribù di aborigeni, nella sua ricerca estenuante per ritrovare Alice. Cosa sarebbe l’Australia senza la colonizzazione europea, soprattutto britannica, con le discriminazioni verso le popolazioni aborigene e l’esistenza stessa dei nativi locali?! Un continente nato da una violenza, ma cresciuto sapendo di integrare anche altro, accogliendo e inglobando tutte le facce del prisma che lo caratterizzano!

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La storia di Alice Hart è la storia stessa dell’Australia, un continente nato da una violenza, ma cresciuto e capace sia di accogliere che inglobare tutte le facce del prisma che lo caratterizzano.
Carlotta Casale
Carlotta Casale
Viaggiatrice da zaino in spalla e macchinetta fotografica al collo, divoratrice di libri, appassionata di teatro e musica, disegnatrice improvvisata e soprattutto amante di cinema, dove ogni passione converge in armonia. Rotocalchi, Documentari, Animazioni e molto altro sono un nutrimento quotidiano. Vivo la Settima Arte come Necessità, una scelta di vita che va oltre il semplice interesse!

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