Anomalisa è lungometraggio d’animazione del 2015 scritto e diretto da Charlie Kaufman in co-regia con Duke Johnson.
Kaufman, dopo l’Oscar alla migliore sceneggiatura con Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Se mi lasci ti cancello – 2014) , esordisce alla regia con il film in questione, interamente girato con la tecnica dello stop motion (passo uno). Si aggiudica inoltre il Gran Premio della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia.
Doppiatori
Per quanto riguarda i doppiatori originali troviamo David Thewlis per il protagonista Michael Stone, Jennifer Jason Leigh per Lisa Hesselman e Tom Noonan per tutti gli altri personaggi (aspetto su cui ci soffermeremo più avanti).
Per i doppiatori in lingua italiana invece: Angelo Maggi (Michael), Claudia Razzi (Lisa) e Stefano Benassi per tutti gli altri personaggi.
Anomalisa – Trama
Michael Stone, un uomo sposato e con un figlio, si reca a Cincinnati per una presentazione del libro che lo ha reso famoso. Nonostante la sua fama e la sua vita apparentemente completa inizia a presentare una sofferenza per la monotonia e la noia con cui ha a che fare ogni giorno. Questa monotonia è accentuata dal fatto che tutte le persone che lo circondano hanno la stessa voce e si somigliano.
Giunto a destinazione alloggia all’hotel Fregoli. Dopo aver fatto una doccia ed aver incontrato una donna con cui undici anni prima aveva avuto una relazione, sente una voce diversa dalle altre. Incuriosito si muove alla ricerca di questa voce e scopre che si tratta di Lisa, la quale è arrivata in città con un’amica proprio per assistere alla sua conferenza. Nasce una forte attrazione tra i due.
Anomalisa – il desiderio di evadere
Anomalisa, pur essendo girato in stop motion, non risulta essere un film rivolto ad un pubblico di bambini e riesce a far dimenticare allo spettatore che quelli davanti a lui sono dei semplici pupazzi mettendo in gioco una serie di emozioni e dubbi esistenziali che fanno parte, anche inconsciamente, della vita di ognuno di noi.
Il film presenta diverse chiavi di lettura che necessitano di specifici strumenti di decodifica. La prima domanda che si pone lo spettatore è: perchè tutti, tranne Michael, hanno la stessa voce? Che si tratti di uomini o di donne ogni personaggio della storia presenta la stessa voce maschile senza distinzioni di alcun tipo.
L’arrivo del personaggio di Lisa inizia forse a farci chiarezza e presentarci diverse chiavi di lettura del film. Apparentemente potrebbe sembrare che voglia semplicemente alludere all’aver trovato il “vero amore” ma, in realtà, esistono delle risposte più aderenti al film.
Anomalisa – La sindrome di Fregoli
La prima lettura può essere quella di un delirio, ovvero la sindrome di Fregoli, chiara allusione esplicitata nella scelta del nome dell’hotel in cui alloggiano sia Micheal che Lisa.
La sindrome d’illusione o sindrome di Fregoli, è una rara malattia psichiatrica in cui avviene da parte del paziente il riconoscimento di persone non conosciute oppure l’idea che le persone conosciute modifichino il proprio aspetto per non essere conosciute.
In questa sindrome, il malato ritiene che un particolare individuo lo perseguiti sostituendosi ad altre persone. L’individuo persecutore è sempre lo stesso soggetto e la malattia in questione rientra nel gruppo delle “sindromi deliranti da misidentificazione”.
Se il film ci avesse presentato un secondo punto di vista, ad esempio quello di Lisa, forse i personaggi non avrebbero avuto tutti la stessa voce. Di conseguenza il film, narrando tutto dal punto di vista del protagonista, decide di lasciare lo spettatore nel dubbio: è Micheal a sentire tutte le voci uguali o lo sono realmente?
Anomalisa – una chiave di lettura esistenziale
In Anomalisa, la vita per Micheal è una serie infinita di incontri, persone e voci tutte uguali, un mondo piatto nel quale lo spettatore nella maggior parte dei casi, è in grado di identificarsi.
Michel incontra poi Lisa, un’anomalia (da qui appunto Anomalisa), e dopo aver consumato una notte di sesso con lei, anche quest’ultima inizia ad avere la stessa voce degli altri personaggi. Da qui torniamo alla seconda possibile chiave di lettura: quella esistenziale.
Proprio questo punto di improvviso ritorno, ci svela come Michael sia esposto ad un incubo senza fine: e se la scelta di instaurare un rapporto con questa persona avesse riportato Micheal nuovamente in una condizione di staticità?
Anomalisa – Il ruolo dello spettatore
Arriviamo poi ad una terza possibile chiave di lettura: quella della condizione dello spettatore. Uno dei tanti motivi per cui uno spettatore decide di andare al cinema è proprio quello di voler evadere dalla monotonia alla quale è esposto ogni giorno.
Le motivazioni che portano il pubblico a vedere un film sono determinate da fattori diversi ma quella appena citata potrebbe rientrare nella lista.
E quale film meglio di Anomalisa è in grado di esprimere questo concetto? È raro che una relazione di qualsiasi tipo non venga riassorbita dalla quotidianità e dalla monotonia ed è difficile che si riesca a mantenere un equilibrio per far si che questa relazione venga percepita come qualcosa di sempre nuovo e non uguale a tutto ciò che lo circonda.
Nel tentativo di esprimere meglio il concetto, possiamo concludere il tutto con una metafora con il film in questione.
In questa terza ipotetica chiave di lettura lo spettatore potrebbe essere Micheal fuori dalla sala cinematografica, che va alla ricerca di qualcosa di particolare e di nuovo e trovandosi davanti ad un film (Lisa) riesce finalmente a trovare questa condizione, fino a che a fine film (a rapporto consumato tra Micheal e Lisa) si ritrova a fare i conti nuovamente con quello che trova al di fuori di quella sala cinematografica, portando con sé però quel film.