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Akira Toriyama è morto

Lutto nel mondo del fumetto, è morto il celebre maestro Akira Toriyama, l’autore aveva 68 anni. Il team di produzione del fumettista ha annunciato il decesso sui propri profili social. Toriyama è stato uno dei più influenti autori del suo genere – e non solo – anche per la capacità di espanderne il pubblico. Il suo primo grande successo arriva più di 40 anni fa. Nel 1979 fa il suo debutto il popolare Dr. Slump. Il successo immediato del manga porta alla creazione nel 1981 dell’anime ad esso collegato, ma si tratta solo dell’inizio del successo per Toriyama.

Dr. Slump termina nel 1984, anno in cui il fumettista si dedica al suo progetto più celebre e importante: Dragon Ball. Dal 1984 a oggi, Dragon Ball resta un successo quasi irripetibile. Questo è dimostrato anche dai vari spin-off che sono seguiti alla realizzazione del manga e ai numerosi anime che ancora oggi vengono realizzati. Per dare un idea: l’ultimo film Dragon Ball Super: Super-Hero (2022)ha ottenuto cifre superiori alle attese, di molto.

Akira Toriyama: l’influenza di Dragon Ball

Il successo di Akira Toriyama ha dei caratteri di irripetibilità per numeri e durata. Già dalla fine degli anni ’70 iniziavano ad assumere una dimensione planetaria i manga e gli anime, ma Dragon Ball rappresenta un unicum. Per quanto molte siano le differenze tra di loro, la fama di Akira Toriyama è simile a quella di Hayao Miyazaki (Il Castello errante di Howl). Si tratta sicuramente dei due artisti giapponesi che hanno ottenuto maggiore risalto e clamore oltre il Giappone e per così tanto tempo. Senza voler fare torto ad altri grandissimi autori che sicuramente hanno definito il grande successo del manga.

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A rendere tributo ad Akira Toriyama ci sono le parole di due autori che hanno riscosso un successo globale: Eiichirō Oda e Masashi Kishimoto. L’autore di One Piece e quello di Naruto hanno parlato di Toriyama come ispirazione del loro lavoro. È questa la dimensione a cui appartiene Akira Toriyama, un maestro in grado di ispirare il lavoro altrui.

Stefano Minisgallo
Stefano Minisgallo
Si vive solo due volte come in 007. Si fanno i 400 colpi come Truffaut, Fino all’ultimo respiro come Godard. Il cinema va preso sul serio, ma non troppo. Ci sono troppi film da vedere e poco tempo, allora guardiamo quelli belli. Il cinema è una bella spiaggia, come nei film di Agnes Varda.

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