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Ahsoka – Recensione dei primi episodi

Ahsoka è su Disney Plus. Finalmente si potrebbe dire. L’universo di Star Wars si colora di una nuova eccitante protagonista (anche lei stessa colorata e poco convenzionale) e prova a solleticare il palato anche dei più classicisti.

Per ora la linea della produzione è quella di far uscire gli episodi a mandate. Sulla falsa riga di Netflix, e come sta facendo anche Only Murders in the Building, Ahsoka avrà una sola puntata a settimana.

La scelta si sta rivelando vincente. In generale si può dire che sia una mossa saggia. La bulimia d’intrattenimento che lo streaming ha generato negli anni è placata eccome. Curata da un atteggiamento che mira a centellinare il tutto permettendo un assaggio graduale.

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Le aspettative che nel caso concreto di Ahsoka erano all’orizzonte vedevano un franchise di Star Wars che deve in un certo senso rilanciarsi. Vive di ottimi successi, di un seguito chiaramente sempre alle stelle. Ma fatica a trovare un suo prodotto di punta che oltre a The Mandalorian riesca ad ampliare la fetta di mercato.

L’esperimento Obi-Wan Kenobi è stata a metà tra l’operazione nostalgia e il vorrei ma non è più il tempo giusto.

Adesso ci prova Ahsoka, una delle prime (se non la prima) Jedi al femminile. Un elemento di novità da non sottovalutare. Infatti questa è una delle prime volte che una figura femminile (non una donna ma un’abitante aliena) domina lo schermo.

Niente derive principesche ma qualcosa di molto moderno e attuale che quasi arriva a non essere percepito. Così come dovrebbe essere.

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Ahsoka

Ahsoka – Un personaggio da scoprire

I primi episodi di Ahsoka mettono in luce un aspetto caldo/freddo che ognuno può sviscerare a modo suo. La protagonista è ancora sconosciuta. Non da segnali di carattere espansivi e le congiunture narrative portano a chiedersi quando il suo io uscirà fuori del tutto.

Ci vuole un po’ per apprendere qualcosa del suo passato. Star Wars: The Clone Wars in tal senso andava da tutt’altra parte. Durante la sua adolescenza Ahsoka Tano è stata allenata da Anakin. Il suo soprannome “furbetta” diceva tanto di chi fosse.

Ci si attendeva pertanto una giovane sfrontata ma la produzione ha scelto di inserirla già in età adulta. Rosario Dawson è ottima nel dare alla stessa un tocco di mistero ma al contempo di saggezza e disponibilità emotiva.

Si percepisce un impianto emotivo da tipico cavaliere jedi. Ma non siamo davanti a una guerriera chiusa, poco disponibile alle novità. La regia fa capire come Ahsoka sia più moderna dei vari Yoda, Mace Windu e compagnia bella.

Quanto sopra avanzato vale soprattutto nei confronti del rapporto che la stessa mantiene nei confronti della sua ex apprendista (Sabine Wren). Mai troppo vicine e mai così lontane. Ahsoka dimostra un carattere forte ma permissivo allo stesso tempo. Sa chi ha davanti e perdona passi falsi come altri non avevano avuto modo di fare prima di lei.

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La maestra jedi colpisce e cattura per questo fare poco conservativo e molto aperto. Poco a che vedere con il suo look da aliena. Ahsoka è un personaggio profondo che la direzione sta cercando di offrire al pubblico con la dovuta calma.

Ahsoka

Qualche nota dolente

Nota dolente è invece il contesto di fondo, lo scenario che lega il tutto. Nei prodotti a marchio Star Wars rilevano quasi sempre delle criticità a livello di linea gialla che tiene incollata la trama.

In Ahsoka, in particolare, ci troviamo dopo la guerra che ha portato l’impero alla definitiva disfatta. Per intenderci, la serie segue la stessa linea temporale delle vicende del mandaloriano.

Il contesto di fondo quindi è già conosciuto (da un lato non potrebbe essere altrimenti) ma anche la scelta di nuovi cattivi non è sempre vincente.

Bei duelli di spada e ottime coreografie. Ma poca profondità o effetti sorpresa. Un purista potrebbe dire che i cari vecchi Palpatine e Darth Vader sono sempre rimpianti (ogni singola serie).

Ciò che viene criticato di Ahsoka da tutti i fan possibile e immaginabili è il fatto che lei stessa e altri personaggi siano di fatto un’invenzione forzata e postuma alla grande trilogia di Lucas.

Manca quel tocco di sacralità e mitologia che vestiva alcuni personaggi della vecchia guardia. Possiamo dire che alcuni effetti sono effettivamente ricercati e magici (le strumentazioni da jedi, la popolazione spaziale che si alterna sullo schermo sono tutti una piccola di parte dello Star Wars che conosciamo).

Eppure Ahsoka va troppo oltre. Rischia di scardinare alcuni capisaldi narrativi che in altre serie non si è cercato di toccare. Obi-Wan Kenobi è ad esempio una serie che ha i suoi difetti ma per lo meno non va a intaccare l’integrità di alcuni aspetti.

Jedi moderno ma anche contraddittorio, Ahsoka divide la critica. Il primo assaggio è andato bene ma certo è che bisogna soltanto attendere la fine per comprendere se il risultato finale sia realmente degno di nota.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Ahsoka è un prodotto di valore ma divisivo. Si scoprirà alla fine se il tentativo della produzione di creare nuovi idoli o linee narrative sarà vincente. Tra nostalgia per il passato e hype per i personaggi, Ahsoka incuriosisce e esalta. Nota dolente il contesto narrativo di contorno che al di là dei protagonisti non da spunti particolarmente originali.
Federico Favale
Federico Favale
Anche da piccolo non andavo mai a letto presto. Troppi film a tenermi sveglio. Più guardavo più dicevo a me stesso: "ok, la vita non è un film ma se non guardassi film non capirei nulla della vita".

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