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A Bigger Splash di Luca Guadagnino

A Bigger Splash” è un film del regista Luca Guadagnino, presentato al 72esimo festival di Venezia e ispirato sia a una pellicola francese del 1969 con protagonista Alain Delon, che a un quadro, dallo stesso titolo, del pittore David Hockney. Tilda Swinton, Ralph Fiennes e Dakota Johnson sono gli attori principali che vanno a formare il cast. Il quarto lungometraggio di Guadagnino esce in Italia a novembre 2015 e può essere considerato un gemello del successivo “Chiamami col tuo nome“, tanto che insieme a “Io sono l’amore” del 2009 costituisce la “trilogia del desiderio”.

A Bigger Splash di Luca Guadagnino
Quadro intitolato “A Bigger Splash” del pittore David Hockney a cui il film è ispirato

A Bigger Splash – Trama

Una rockstar di nome Marianne Lane, decide di passare le vacanze estive sull’isola siciliana di Pantelleria assieme al fidanzato Paul, per riprendersi da un intervento alle corde vocali. L’arrivo improvviso del produttore discografico Harry, insieme alla figlia Penelope, sconvolge i piani della coppia. Vecchi amori passati sembrano tornare a infiammare le passioni dei protagonisti mentre altri si mostrano sul punto di nascere.

A Bigger Splash di Luca Guadagnino

A Bigger Splash – Recensione

Luca guadagnino dirige una pellicola ottima, grazie a una regia curata e sempre funzionale alla storia. Una storia che, senza ombra di dubbio, è il punto di forza del film e si rivela essere il motore centrale che muove i personaggi. Lo stile è molto simile al successivo “Chiamami col tuo nome“, per la costruzione dei personaggi, la fotografia, lo sviluppo narrativo. Diversi punti in comune uniscono i due film, come soprattutto il progredire del sentimento amoroso che sussiste tra i protagonisti. Ralph Fiennes, interpreta un ruolo perfetto per lui e dimostra di essere un grande attore, il migliore fra i quattro, in questo particolare caso. Tilda Swinton, come sempre, riesce con grazia ed eleganza a calarsi nei panni di una rockstar, che ha perso momentaneamente la voce. Solo attraverso l’espressione facciale, riesce a portarsi a casa un lavoro eccelso.

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La scenografia e i luoghi sono però i protagonisti assoluti dell’opera, le belle giornate fanno da padrone, con un sole che trasuda tutto il caldo della Sicilia, accarezzando i volti dei personaggi e avvolgendo i loro corpi. Grazie a una fotografia eccezionale, il direttore della fotografia Yorick Le Saux riesce quasi catturare la bellezza di quei gesti e di quelle pose, fisse e immobili nell’aspettare che la loro pelle si scurisca. Vengono sfruttati molto i primi piani degli attori, a sottolineare le emozioni e per giocare con i loro sguardi fulminei, frutto di amori proibiti che non dovrebbero sorgere e che invece proprio nel meridione trovano il loro rifugio. In contrapposizione, campi lunghi abbracciano distese di terre e un mare splendente risalta di un blu bello acceso.

A Bigger Splash di Luca Guadagnino

È soprattutto l’estetica, quasi pubblicitaria verrebbe da dire, con cui Guadagnino gira questo film. Nel suo passato non si è sottratto nel dirigere spot e videoclip, evidentemente questo aspetto è rimasto e si nota abbastanza, ma ciò non infastidisce.

La particolarità frequente nel suo cinema e uno dei suoi temi cardine, consiste nella rappresentazione di una certa classe sociale, quella medio borghese, filo intellettuale. Personaggi che generalmente si lasciano travolgere appieno dalle passioni amorose che si trascinano dentro. Si tratta di amori proibiti e misteriosi, in grado di generare e creare scompiglio in un ambiente spesso sereno e pacifico. Gli spazi sono sempre contaminati da una natura armoniosa e proprio un amore non convenzionale scardina il paesaggio circostante.

Il suo stile ricorda quello di Sorrentino ma se quest’ultimo risulta essere il più delle volte sfarzoso nelle immagini che sceglie di inquadrare o nelle scenografie, Guadagnino per quanto riesca a narrare un certo tipo di sofferenza, solitaria e introversa, risulta invece essere più minimale nella messa in scena.

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A Bigger Splash di Luca Guadagnino

La colonna sonora è inoltre un altro tassello interessante e si amalgama bene con le immagini, risaltano maggiormente le canzoni dei Rolling Stones, che fanno da cornice a una stupenda scena di ballo di Ralph Fiennes.

La storia parte come una commedia per tramutarsi via via in qualcosa di più intenso, fino a confluire in un thriller che non risparmia delle critiche e perplessità su una questione spinosa per l’Italia. Il regista inserisce al suo interno il proprio punto di vista in materia di immigrazione, tema da anni centrale nel dibattito politico italiano e che il film si impegna nell’esporre una piccola realtà.

I fruscii della natura e i silenzi preziosi che circolano sull’isola accompagnano gli spostamenti dei protagonisti e donano un clima rilassato e di benessere per tutta la visione, anche grazie ai vari pranzi o cene che vengono organizzate e che ricordano molto i classici momenti da vacanza estiva.

La piscina assume una simbologia ben marcata, punto di incontro tra vita e morte, luogo in cui sfocia l’amore e dove termina una vita. Tutta l’opera ruota intorno a questo posto, che muta il suo senso anche col passare del tempo, di giorno in un modo e di notte in un altro.

C’è spazio anche per un piccolo ruolo per Corrado Guzzanti, famoso comico italiano di gran levatura, che per la prima volta recita affianco a nomi internazionali di prestigio. Sicuramente un grande onore per lui, con una performance che regge bene il confronto. Non mancano neppure momenti più divertenti e fa piacere vedere come la produzione abbia chiamato a recitare gli abitanti del posto, spesso anziani dell’isola, posizionati al fianco di alcuni degli attori più talentuosi del mondo.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni
Giovanni Veverga
Giovanni Veverga
Amo gli autori che vogliono e sanno come raccontare una storia in grado di affascinare lo spettatore.

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