HomeNewsIn patria The Eras Tour esordisce meglio di Scorsese

In patria The Eras Tour esordisce meglio di Scorsese

Confrontare The Eras Tour e Killers of the Flower Moon diventa interessante. Due prodotti così diversi tra loro possono rivelare moltissimo sulle dinamiche economiche dello spettacolo cinematografico (e anche musicale).

Nelle sale statunitensi, il film che monta i live di agosto di Taylor Swift al SoFiStadium di Los Angeles, batte per il secondo weekend consecutivo anche la nuova grandiosa opera di Scorsese.

The Eras Tour e Scorsese: numeri alla mano

A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, The Eras Tour, interamente autoprodotto dalla pop-star statunitense, si sta avvicinando alla quota 150 milioni al botteghino domestico, risultando il primo film-concerto della storia a superare i 100 milioni di dollari.

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Diversa è la faccenda per Killers of the Flower Moon.

Costato intorno ai 200 milioni di dollari, il film, che ha per protagonisti Di Caprio e De Niro, si deve accontentare della medaglia d’argento al botteghino, piazzandosi al secondo posto.

Incassando 23 milioni di dollari rimane comunque il miglior esordio di Scorsese dai tempi di Shutter Island (41 milioni nel 2010).

Il grande cinema ha veramente perso?

The Eras Tour

Chi pensa che questi dati siano la testimonianza di un cinema destinato a morire, si sbaglia di grosso.

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Il film di Taylor Swift ha potuto contare su un successo fulmineo dovuto alla presenza in sala della fanbase più accanita della cantante. Fanbase, che stando ai dati, si concentra molto sul suolo americano.

Scorsese invece può contare su un’enorme quantità di cinefili e ammiratori sparsi per tutto il mondo. Ai dati sopracitati, infatti, andrebbero aggiunti i 21 milioni già incassati all’estero.

Per non parlare della futura distribuzione streaming tramite Apple Tv e il plauso ricevuto da pubblico e critica. I nove minuti di standing ovation a Cannes e il 92% di gradimento su Rotten Tomatoes, devono essere lette come rassicuranti premesse per la corsa agli Oscar del 2024. Insomma, tutto fa pensare che Killers of The Flower Moon avrà la propria “rivincita” nel lungo periodo.

In poche parole: il grande cinema non morirà presto e, probabilmente, non morirà mai.

Riccardo Brunello
Riccardo Brunello
Il cinema mi appassiona fin da quando ero un ragazzino. Un amore così forte che mi ha portato ad approfondire sempre di più la settima arte e il mondo che la circonda. Ho un debole per i film d’autore e per il cinema orientale, ma, allo stesso tempo, non riesco a fare a meno di un multisala, un secchio di popcorn, una bibita fresca e un bel blockbuster.

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