Acclamato trionfatore alla 76ª edizione del Festival di Cannes, Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute) è stata l’inaspettata Palma d’oro di questo 2023. Quattro anni dopo Sibyl, la cineasta Justine Triet e il suo cinema ricevono il riconoscimento cinematografico nazionale più importante, proiettandola come uno dei possibili grandi volti del cinema francese ed europeo dei prossimi anni.
Dopo Cannes e Locarno, Anatomia di una caduta sarà presentato in Italia alla Festa del Cinema di Roma, per poi essere distribuito da Teodora Film a partire dal 26 ottobre.
Anatomia di una caduta: trama
In una fredda giornata invernale nelle zone montane di Grenoble, viene ritrovato il corpo privo di vita di Samuel (Samuel Theis). Nonostante a prima vista sembra si tratti di una accidentale caduta dal balcone di casa, la moglie Sandra (Sandra Huller) diventa immediatamente la principale sospettata di quello che potrebbe essere invece un efferato omicidio. Registrazioni nascoste, tradimenti e rancori mai superati delineano la vita di questa famiglia, i cui problemi sono iniziati quando il figlio Daniel (Milo Machado Graner) perse la vista sette anni prima.
La caduta di una famiglia
Un corpo morto su una bianca distesa di neve ghiacciata colorata da una sottile linea rossastra di sangue solidificato, il sangue di un uomo che lascia dietro di se molti quesiti e poche risposte. Con questo thriller legale dalle note decisamente autoriali, Justine Triet racconta la famiglia in tutte le sue sfaccettature. Prove, processi e dibattimenti nelle aule di tribunale, tutte le strade portano a un ritratto che ha come soggetto genitori, figli, mariti, mogli e amanti.
Anatomia di una caduta non è la classica pellicola dove la risoluzione del caso e la verità oggettiva sono i punti d’arrivo. Se vi è o no un assassino non è la domanda che fa da trainante, o meglio, questa è la chiave che aziona un complesso meccanismo che ci porta ad una più interessante questione: chi erano Sandra e Samuel?
Un matrimonio completamente alla deriva, caratterizzato da litigi e sfuriate anche violente, accentuato da uno stato di inadeguatezza e insoddisfazione del proprio partner, può aver spinto una donna ad uccidere il proprio marito? O è forse più probabile che questo abbia deciso di togliersi la vita dando così fine alle proprie sofferenze interiori da un po’ tempo sfociate in uno stato depressivo?
Entrambe le strade sembrano avere importanti punti a proprio favore, ma la verità non è spesso quel che sembra. Solo il figlio Daniel, colui che ha dato involontariamente inizio alla diatriba coniugale per via dell’incidente che gli ha fatto perdere la vista, porrà un punto finale sul processo che vede imputata sua madre. Ma la verità che sul finale viene esposta è puramente processuale, lasciando dei dubbi che non troveranno risposta.
Anatomia di una caduta: cast
Anatomia di una caduta è un opera che punta tutto sui personaggi all’interno del racconto che la costituisce. Protagonista di spicco è l’attrice Sandra Huller, che in questo 2023 con The Zone of Interest ha fatto doppietta a Cannes. L’attrice interpreta in maniera più che eccellente una donna spalle al muro, accusata di un omicidio che, ovviamente, lei nega fermamente.
Tra arringhe accusatorie e difensive ripercorriamo gli ultimi giorni di vita coniugale di Sandra e le ragioni che possono averla spinta ad uccidere Samul. Centrale è anche la figura di Daniel, undicenne ipovedente figlio della coppia. A Milo Machado Graner, nonostante la giovanissima età, sono affidate le briglie del destino della madre, e con una sua testimonianza sarà centrale nelle decisione giudiziaria.
Samuel Theis, oltre le iniziali battute dove lo si vede disteso esanime nella neve, fa sul finale la sua prova attoriale, e che prova. Il flashback che mostra il giorno precedente alla morte di Samuel è il punto più alto di Anatomia di una caduta, una decina di minuti dove si assiste all’exploitation di una crisi coniugale ormai consolidata. Una scena da annoverarsi tra le migliori di questo tipo, resa tale soprattutto dalla coppia che ne è protagonista.
In conclusione
Anatomia di una caduta è un legal thriller che in maniera minuziosa e precisa ricostruisce il percorso di un matrimonio che è affondato, portando con se anche i suoi protagonisti. Una grande scrittura e delle performance di pregio, Justine Triet dirige un opera completa, complessa nei temi ma semplice nella esposizione di questi.
Il film troverà sicuramente molti detrattori soprattutto per via del genere, che lascia largo spazio a dialoghi e riflessioni. Resta comunque il fatto che questa Palma d’oro è un opera da vedere. Un grande esempio di quel cinema europeo che pone i propri personaggi e i loro rapporti sotto una lente d’ingrandimento.
Una metafora sul decadimento di molti aspetti della vita, così come non è chiaro il motivo della caduta del corpo di Samuel, altrettanto misteriose sono le ragioni che hanno portato alla caduta di questa famiglia