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La Bête di Bertrand Bonello

La Bête è il nuovo film di Bertand Bonello presentato in occasione dell’ottantesima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Il lungometraggio è uscito nelle sale cinematografiche il 3 settembre 2023. Si tratta di un film privo di logica che va a stimolare lo spettatore proponendo molteplici sfumature di significato. Un’esperienza suggestiva a livello fisico, sensoriale ed emotivo che accosta il potere dei sentimenti all’intelligenza artificiale. Il cast include la talentuosa Lea Seydooux che come sempre porta sul grande schermo una performance indimenticabile.

La Bête

La Bête: trama

In un futuro distopico in cui l’intelligenza artificiale domina anche l’emotività, Gabrielle decide di sottosporsi ad un trattamento per liberarsi da ogni emozioni. All’interno di una vasca di deprivazione sensoriale la donna è in grado di esplorare le sue vite passate. Partendo dal 1910 in cui gestiva una fabbrica di bambole, fino ad arrivare al 2014 in cui lavorava come attrice. Attraverso salti temporali tra passato e presente Gabrielle è in grado di comprendere il motivo della sua sofferenza, principalmente legata ad un uomo, Louis. Quest’ultimo è una costante nelle sue vite precedenti, i due sembrano infatti incontrarsi ma non essere mai in grado di coronare il loro amore. Il presente potrebbe pertanto essere l’occasione per trovare un punto d’incontro e ottenere un agognato lieto fine.

La Bête

La Bête: recensione

Bertrand Bonello è un regista visionario in grado di combinare lo sperimentale con il classico creando lungometraggi profondamente contraddittori e complessi. Ne la Bête riesce ad alternare i due elementi perfettamente creando un film che ha sia influenze tipiche dell cultura pop che riferimenti al cinema d’essay. Questa contrapposizione è proprio ciò che rende il messagio del lungometraggio criptico, filosofico e vago. Le immagini invece sono immediate e semplici, permettendo di cogliere i salti temporali affrontati da Gabrielle. La sua missione è ambiziosa ma probabilmente si tratta del suo tentativo più riuscito.

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Bonello vuole raccontare l’amore attraverso le sue sfumature drammatiche, un sentimento che ci guida inevitabilmente verso la rovina, eppure difficile da evitare. Allo stesso tempo desidera però mostrare come spesso cerchiamo di opporci ad una simile emozione con tutte le nostre forze, usando la razionalità come arma contro l’ignoto. Gabrielle è un’eroina tragica che lotta contro le imposizioni di una società che vuole progressivamente portarci a perdere ciò che ci rende umani atrofizzando i sentimenti. La protagonista infatti, seppur consapevole dei rischi, vuole provare dolore e sofferenza scontrandosi contro coloro che vogliono limitarla, privandola di ogni emozione.

La Bête è ispirato al romanzo di Henry James, anche se la trama originale è stata stravolta, a partire dal protagonista che in questo caso è una donna. Nonostante niente in questa trasposizione rispecchi l’idea originale è proprio l’essenza dell’opera di James a rimanere invariata attrarveso l’atmosfera che si respira durante il lungometraggio, dominato da un profondo senso di inquietudine.

La Bête

Nuove eroine femminili

A Venezia 80 abbiamo avuto la possibilità di vedere nuove eroine femminili. Bella Baxter di Yorgos Lanthimos è un esempio di donna alla ricerca di sé stessa, così come Gabrielle. In mondi dominati dall’odio e dalla repressione delle emozioni, le due donne decidono di provare, sperimentare e comprendere ciò che le circonda seguendo la strada del cuore piuttosto che quella della ragione. Nonostante le difficoltà e le sofferenze che caratterizzano una scelta del genere decidono di sentire le proprie emozioni, passando dall’essere soggetti passivi a esseri umani attivi.

Gli uomini così come nel film Barbie di Greta Gerwig sono Ken, pronti a trarre vantaggio dalle loro debolezze, dipendenti dalle loro attenzioni. Andare oltre le costrizioni e scoprire nuove realtà è ciò che consente loro di raggiungere la propria emancipazione, paradossalmente portandole incontro ad una destino tragico fatto di strazi e angoscie; semplicemente perchè questo è ciò che significa essere umani, dover sopportare gli alti e bassi della vita. É interessante come i registi stiano trattando il tema dell’emancipazione femminile tramite nuovi punti di vista, sostanzialmente metaforici e volutamente criptici, promuovendo una prospettiva poetica nel raccontare il processo di liberazione della donna.

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L’esplorazione dei sentimenti

La narrazione all’interno de La Bête è tutto fuorchè lineare. I passaggi temporali sono confusionari e alternano generi cinematografici diversi. A partire dal dramma in costume che caratterizza la prima parte del lungometraggio, fino ad arrivare al genere distopico con ambientazioni futuristiche. L’intento di Bonello, come affermato da lui stesso, era esplorare l’evoluzione del rapporto uomo-donna nel tempo e come man mano che il mondo si evolve i sentimenti si atrofizzino gradualmente fino a scomparire del tutto.

Nel 1910 i rapporti erano più delicati, semplici gesti erano in grado di comunicare grandi emozioni. Nel 2014 sono costantemente repressi, infatti vediamo Louis in cerca di vendetta contro donne che non gli hanno mai dato attenzioni. Nel 2044 vengono eliminati del tutto e Gabrielle diventa una vittima di questo sistema, perchè decide di combattere rimanendo fedele a sé stessa. L’uomo che ama, al contrario non potrà mai più provare nulla. Una critica molto forte che mostra come la società contemporanea ci stia gradualmente conducendo verso oblio e alienazione, trasformandoci in robot privi di emozioni.

Clip e dove vederlo

La Bête è disponibile al cinema dal 3 settembre 2023.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La Bête è un lungometraggio suggestivo che racconta una storia complessa e sfaccettata. Le interpretazioni sono eccellenti. La visione è consigliata.
Lucrezia Lugli
Lucrezia Lugli
La passione per il cinema mi ha accompagnato dall’infanzia all’età adulta, ma ho impiegato più del previsto a capire che sarebbe diventata la mia strada. Guardo ogni genere di contenuto da film a serie tv, questo comprende anche i più grandi successi delle piattaforme streaming.

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