Prodotto dai DC Studios e The Safran Company, Blue Beetle è il nuovo film di supereroi dell’universo DC. Dopo le rovinose cadute di The Falsh e colleghi era arrivato il momento di una ventata d’aria fresca e di inserire all’interno del franchise un nuovo personaggio, possibilmente poco conosciuto, in modo da poter destare interesse ai più. Blue Beetle è stato selezionato per questo arduo compito, ovvero quello di rialzare interesse e attenzione per un universo che, salvo qualche sprazzo, per molti è già dato per morto.
Blue Beetle: trama
Jaime Reyes (Xolo Maridueña) è un neo-laureato di origini messicane che, dopo aver terminato gli studi, torna a Palmera City per ricongiungersi con la propria famiglia. Non è però tutto rose e fiori, i problemi economici affliggono i suoi cari e il colosso tecnologico Kord Industries si sta pian piano accaparrando le periferie della città.
Per una serie di eventi, Jaime viene a contatto con Jenny Kord (Bruna Marquezine) la figlia del defunto proprietario della Kord, in netto contrasto con le nuove politiche aziendali di Victoria Kord (Susan Sarandon), l’attuale CEO. La ragazza affiderà a Jaime lo Scarabeo Blu, un antichissimo manufatto alieno in grado di impossessarsi del corpo dell’umano scelto come “ospite” e creare un arma di distruzione di potenza assoluta.
Blue Beetle: un buono spunto per il futuro
Primo film del duo creativo Safran-Gunn, Blue Beetle poggia sulle macerie della precedente gestione, che negli anni ha collezionato un gran numero di flop e ha fatto perdere qualsiasi tipo di aspettativa per i DC Studios. Ripartire da un eroe poco conosciuto è stata sicuramente un arma a doppio taglio, perchè se è vero che questo può suscitare maggior interesse e curiosità, e altresì affermativo che un nome come quello di Blue Beetle può risultare per molti poco accattivante, e quindi di difficile vendita.
Il cinecomic diretto da Ángel Manuel Soto, seppur con molti ed evidenti difetti, è un buon punto di partenza per un possibile “rinascimento” DC. Il protagonista, interpretato da un ottimo Xolo Maridueña, funziona bene sul grande schermo sia in “incognito” che con in dosso le vesti di supereroe. Blue Beetle richiama per aspetto e cupezza alcuni suoi cugini dei Marvel Comics, come Iron Man o il meno noto Superior Spider-Man, ma la sua faccia pulita da bravo ragazzo e l’aria da giovane messicano gli danno un tono timido e spensierato. Jaime Reyes è sicuramente l’arma in più non solo di questo film, ma potrebbe esserlo, incassi permettendo, anche per il futuro universo condiviso.
Una scrittura con luci e ombre
Andando ora più nello specifico della pellicola, Blue Beetle è un film divertente, leggero nell’accezione più positiva del termine, ma che comunque cerca di parlare anche al cuore dello spettatore, affrontando aspetti socio-culturali in maniera calibrata e non invasiva. Purtroppo però la trama è davvero troppo lineare e priva di un qualsiasi elemento di sorpresa. Forse in un marasma di universi, collegamenti televisivi-cinematografici e chi più ne ha più ne metta, la semplicità poteva essere una boccata d’aria fresca, ma in questo caso non si parla più di semplicità, quanto piuttosto di mancanza di idee narrative.
Molto bello invece l’elogio alla famiglia. All’interno delle due ore di visione è ben chiaro il ruolo dei Reyes nella vita di Jaime. La crescita, non solo come eroe ma anche come uomo, è resa possibile dalla forte unione che lo lega ai propri genitori, alla nonna, alla sorella e allo zio. Spesso viene detto che i legami rendono l’uomo debole, ma Blue Beetle dimostra invece come questi siano il fuoco che alimenta la forza e lo spirito di ogni animo sensibile.
Alcune aspetti da migliorare
Nulla è ancora certo sul futuro di Blue Beetle. Ancora non è dato a sapere se vi sarà un sequel, ne se questo personaggio comparirà nelle prossime produzioni DC. Come già detto, tutto dipenderà dalla risposta del pubblico a questo film. Certo è che delle modifiche dovranno essere apportate. La città fittizia dentro alla quale si svolgono gli eventi, Palmera City, sembra essere uscita da una pellicola sci-fi a basso budget dei primi anni duemila. Essa non può minimamente reggere il confronto con Gotham o Metropolis.
In generale non benissimo anche la regia, in alcuni momenti poco chiara e confusionaria e priva di qualsiasi momento creativo. Per un possibile sequel si dovrà porre maggior attenzione sul villain. In opere di questo tipo la nemesi dell’eroe è un elemento fondamentale, e il personaggio di Susan Sarandon aveva davvero poco a che vedere con questo.
In conclusione
Si consiglia la visione di Blue Beetle. Questo non è certo un cinecomic che rimmarrà negli annali del genere e non sarà fonte d’ispirazione per futuri cineasti. L’opera ha alcuni importanti difetti, primo su tutti la scrittura troppo elementare, ma certo è che Blue Beetle catturerà con facilità quella parte di pubblico che desidera semplicemente recarsi al cinema con in mano i pop-corn e passare una serata all’insegna del divertimento e spensieratezza.