Il Festival di Venezia è sempre stato un importante punto di riferimento nel panorama cinematografico internazionale. Sono numerosi i titoli che, dopo essere passati dal Lido, hanno trionfato ai premi Oscar. Per tale motivo, Venezia, più di Berlino e, forse, al pari di Cannes, si rivela ogni anno una tappa fondamentale nel percorso delle prime visioni in corsa per i premi più importanti di Hollywood.
Il festival di Venezia è, ormai, diventato un evento mondiale che trascende il cinema, accogliendo celebrità e artisti di ogni campo, in una delle cornici culturali più suggestive al mondo.
Ecco cinque titoli da recuperare che, in passato, hanno vinto un premio nelle rispettive edizioni della Mostra internazionale del cinema di Venezia.
È stata la mano di dio – Gran premio della giuria 2021
Con questo film, il regista napoletano Paolo Sorrentino torna nella sua città natale, cercando di riportare alla mente le motivazioni dietro la scelta di diventare un artista. Il film, partendo da un’impostazione autobiografica, finisce per diventare un’originale riflessione sul cinema e sull’arte, sulla necessità intrinseca del narrare attraverso immagini.
Il protagonista, alter ego del regista, cresce e trova la propria via attraverso il trauma di una perdita, tra le vie e le piazza di una Napoli in estasi per l’arrivo di Diego Armando Maradona. L’incontro finale con il regista partenopeo Antonio Capuano è l’espediente utilizzato da Sorrentino per esprimere la propria poetica. La realtà scadente va sostituita con le immagini fittizie della macchina da presa.
Il cast è pieno di conferme e interessanti novità. Filippo Scotti, vincitore del Premio Marcello Mastroianni al Festival di Venezia, interpreta il protagonista, mentre Toni Servillo e Teresa Saponangelo i genitori.
La scelta di Anne – Leone d’oro al miglior film 2021
Anne è una ragazza introversa, studia Lettere e un giorno vorrebbe insegnare. I suoi progetti vengono, però, minacciati da una gravidanza inaspettata. Inizia, così, l’incubo della ragazza, alla ricerca di un aiuto per interrompere tale gravidanza.
Ponendo l’attenzione sul periodo storico in cui l’aborto era ancora illegale in Francia, Audrey Diwan adatta magistralmente il romanzo autobiografico della scrittrice Premio Nobel Annie Ernaux. La macchina da presa segue in maniera ossessiva i personaggi, calando completamente lo spettatore all’interno della narrazione. La scelta del formato video e dei movimenti di macchina sembrano voler conferire una violenta claustrofobia alle varie scene, rappresentando il dramma di numerosissime donne di quell’epoca.
Martin Eden – Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile 2019
Ispirato al romanzo di Jack London, Martin Eden è il ritratto di un uomo che, da marinaio, diventa scrittore. La narrazione, in origine ambientata in California da London, viene proiettata sulle coste campane, terra natia del regista Pietro Marcello.
Martin Eden, un giovane marinaio napoletano, salva un ragazzo da un pestaggio. Grazie a ciò, viene accolto dalla famiglia di quest’ultimo e presentato alla sorella Elena. Le differenze di vedute, di istruzione e di classe tra Martin Eden e la famiglia, appartenente all’alta borghesia napoletana, saranno il motore che porterà il ragazzo ad istruirsi e a coltivare la passione per la scrittura, che diverrà il suo mestiere.
Luca Marinelli, vincitore del premio per la miglior interpretazione maschile a Venezia, porta sullo schermo un personaggio degno del romanzo di Jack London.
Madres paralelas – Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile 2021
Dramma nazionale e storia personale si intrecciano in uno dei film più riusciti di Pedro Almodóvar. Penelope Cruz, vincitrice del premio per la miglior attrice a Venezia, interpreta Janis, una fotografa spagnola.
Questa incontra Arturo, un antropologo forense che si interesserà al desiderio della donna di scavare nel luogo di una fossa comune in cui potrebbe essere seppellito il suo bisnonno. La donna rimane incinta ma l’uomo non la sostiene poiché sposato con una donna malata.
Janis, nella camera di ospedale, incontrerà Ana, una minorenne anch’essa incinta. Tra le due inizierà un legame di amicizia che prenderà via via sempre più le sembianze di una relazione.
L’insulto – Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile 2017
Come nel film precedente, anche nell’opera di Ziad Doueiri una situazione quotidiana è l’espediente narrativo per esplorare un conflitto di portata molto più notevole.
Tony Hanna, cristiano libanese, e Yasser Abdallah Salameh, rifugiato palestinese che vive in Libano, entrano in conflitto nel momento in cui il primo fa cadere dell’acqua dal proprio balcone addosso ad alcuni operai che, guidati dal secondo, stanno lavorando in strada. Inizia così un processo giudiziario che metterà di fronte due culture, due religioni e due visioni differenti.
Kamel El Basha ha vinto per questo film il premio per miglior interpretazione al Festival di Venezia. Il film, inoltre, è stato candidato al premio Oscar per il miglior film straniero nel 2018.