Venezia 79, tra i vincitori c’è anche l’Italia
Si è concluso qualche giorno fa Venezia 79, un’edizione finalmente segnata dalla normalità come detto dalla madrina di quest’anno Rocío Muñoz Morales. Niente mascherine o distanziamento, solo un festival che “brilla di splendida normalità”. La giuria composta da Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Audrey Diwan, Leila Hatami, Kazuo Ishiguro, Rodrigo Sorogoyen e presieduta dall’attrice Julianne Moore ha premiato con il Leone d’Oro il film All The Beauty and The Bloodshed. Diretto da Laura Portrais, il film è un documentario incentrato sulla figura della fotografa Nan Goldin e della sua battaglia contro la famiglia Sackler. L’Italia, nonostante avesse cinque film in concorso, si aggiudica soltanto il Leone d’Argento per la Miglior Regia a Luca Guadagnino per Bones and All. Il film si aggiudica anche il Premio Marcello Mastroianni per il miglior attore emergente andato a Taylor Russell. Gli spiriti dell’isola, nuovo film di Martin McDonagh, porta a casa due premi: quello per la miglior sceneggiatura e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile andata a Colin Farrell. Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile andato a Cate Blanchett per Tàr che così si colloca in pole position per i prossimi Oscar. Saint Omer di Alice Diop porta a casa il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria.
I vincitori della sezione Orizzonti e il caso Jafar Panahi
Nella sezione Orizzonti vince Vera come Miglior Film e Miglior Attrice. Terza Guerra Mondiale di Mohsen Tanabande vince i riconoscimenti come Miglior Regia e Miglior Attore. Il caso di quest’anno però è quello del regista iraniano Jafar Panahi, un’artista amato e rispettato in tutto il mondo. Fino all’ultimo si pensava sarebbe stato lui il trionfatore del festival, invece la giuria ha voluto premiarlo “solo” con il Premio Speciale della Giuria per il film Gli orsi non esistono. In Italia arriverà distribuito da Academy Two il 6 ottobre. Jafar Panahi non ha potuto presenziare e quindi ricevere di persona il premio perché al momento si trova in carcere dopo essere stato arrestato dalle autorità iraniane. E’ il terzo regista iraniano a trovarsi in carcere dopo Mohammad Rasoulof e Mostafa Al Ahmad. A loro e al cinema come libertà d’espressione e creatività è andato l’applauso e la standing ovation di tutta la Sala Grande di Venezia 79.