In pochi casi come in quello di Nicolas Cage la carriera di un interprete è stata segnata da un alternarsi senza soluzione di continuità di incredibili successi e cocenti delusioni, alto cinema e pellicole commerciali dallo scarso esito. Da Adaptation, targato Charlie Kaufman, al recente Pig, Cage si è dimostrato negli anni un performer indubbiamente capace di una certa scintilla, ma purtroppo non sempre presente nelle sue prove attoriali. In questo senso, è divenuto il protagonista ottimale per una pellicola come Il talento di Mr. C, cucito su misura della sua persona. Il meta-film, diretto da Tom Gormican, vede come personaggio principale proprio Cage nei panni di se stesso, giocando in prima persona sul proprio statuto attoriale. Il lungometraggio è stato scritto a quattro mani dal regista assieme a Kevin Etten, mentre l’attore principale figura anche come produttore. Alla produzione hanno contribuito anche gli studios Saturn Films e Burr! Productions.
Il talento di Mr. C: Nicolas Cage è la parodia di se stesso
Il talento di Mr. C trae spunto dall’evidente – e ormai tristemente iconica – ambivalenza insita nella carriera di Cage per raggiungere derive narrative finzionali e marcatamente (auto)ironiche. Nel film infatti, l’attore vive una complessa crisi privata e professionale a causa di una serie di insuccessi filmici che ne hanno decretato lo scacco pressoché definitivo. Memore dei successi passati, l’interprete su consiglio del proprio agente fa la conoscenza di un miliardario, che oltre a proclamarsi fan numero uno dell’attore manifesta nei suoi confronti un’adorazione che rasenta la venerazione. Ma, proprio quanto la carriera di Cage sembra essere sul punto di beneficiare della nuova conoscenza, lo spaventosamente ricco ammiratore rivela una natura più complessa del previsto. Il film (107’ minuti di durata), con Tiffany Haddish, Demi Moore, Neil Patrick Harris e la nostrana Alessandra Mastronardi, sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 23 giugno, ad opera di Eagle Pictures.