Jennifer’s Body il film con Megan Fox di Karyn Kusama, il film horror diventato un cult
Accolto fievolmente dalla critica e dal pubblico alla sua uscita nel 2009, complice anche un’operazione sbagliata di marketing rivolto principalmente a un giovane pubblico maschile, Jennifer’s Body al suo undicesimo anno di età è diventato sicuramente un cult dell’horror al femminile, avendo come merito anche quello indiretto di avere aperto la strada ad altri horror con forti protagoniste femminili, come Midsommar e A girl walks home alone at night.
Jennifer’s Boy cast
Al timone di questo piccolo cult troviamo la regista Karyn Kusama e la sceneggiatrice Diablo Cody, che, fresca del meritato successo del suo esordio Juno, ebbe l’opportunità di completo arbitrio creativo e scrisse perciò questo che lei stessa considera un film estremamente personale.
La sua idea era di scrivere un horror incentrato su un’amicizia tra due ragazze di cui una è letteralmente una mangia-uomini. La Jennifer del titolo è interpretata da Megan Fox, popolare all’epoca per il successo della saga dei Transformers, dalla quale è purtroppo stata bollata sempre per il suo aspetto fisico, andando a determinare diverse condizioni della sua carriera.
Non ultima fu sicuramente l’immediato fallimento di Jennifer’s Body, che era stato pubblicizzato in gran parte sfruttando la sessualizzazione della protagonista, andando in definitiva a mancare il punto dell’intero film e portando quindi al disastro al botteghino.
Jennifer’s Body infatti è più indirizzato a un giovane pubblico femminile, come volevano sia Kusama che Cody, piuttosto che a uno maschile e le ragioni si capiscono dopo pochi minuti di film.
Jennifer’s Body trama
Jennifer’s Body è un lunghissimo flashback degli eventi che hanno portato la nerd Needie (Amanda Seyfried) a finire in un ospedale psichiatrico. Lei e la sua amica del cuore Jennifer non potrebbero essere più diverse: Jennifer è una cheerleader dalla sessualità libera e vorace, mentre Needie è un dolce topo di biblioteca in una relazione stabile con Chip (Johnny Simmons).
Insieme al concerto del piccolo gruppo rock Low Shoulder, Needie e Jennifer si separano quando il locale prende fuoco e Jennifer viene adescata dal gruppo e separata dall’amica. Dopo quella notte, Jennifer diventa una creatura assetata di sangue umano e comincia a mietere vittime tra i ragazzi del paese.
Recensione del film
Con un chiaro sottotesto saffico, Jennifer’s Body all’apparenza si può mostrare come una crociata del femminismo più militante contro gli uomini, solo per il fatto che la protagonista letteralmente li divora.
L’intento delle autrici però non è quello di giustificare o celebrare il massacro di Jennifer (vedi appunto il finale) ma di condannarne le cause. Come altri film horror sull’uso indebito del corpo femminile, primo tra tutti Rosemary’s Baby, il punto centrale di condanna e il vero orrore del film sta appunto nell’atto di violazione, in questo caso il rapimento di Jennifer.
Come appunto il titolo ricorda e sottolinea amaramente, il protagonista e l’oggetto del desiderio non è Jennifer, ma il suo corpo. Un dettaglio del suo corpo è quello che la rende perfetta per gli scopi dei suoi rapitori, il suo corpo è quello che è ammirato e voluto da tutti, è il suo corpo che ciclicamente appassisce e si rivitalizza. Allo stesso tempo, Jennifer nella sua trasformazione trascende il suo corpo e come lei stessa dice, diventa un Dio, indistruttibile corporalmente.
Il punto centrale del film però è appunto, come in Rosemary’s Baby, la violenza che lei subisce. Jennifer’s Body infatti può essere interpretato come una elaborazione di un trauma. Jennifer reagisce al trauma con una sorta di negazione quando ritorna a comportarsi nell’unica maniera in cui si sente apprezzata, ovvero ritornando ai suoi precedenti appetiti sessuali e alla fine ne viene sovrastata.
Needie invece reagisce al trauma in modo proattivo: la vera crociata è quella di Needie, non quella di Jennifer, ed è una crociata verso i veri mostri della storia. Se prendiamo Needie come protagonista della storia, come in effetti è, il film allora nella sua totalità verrà a diventare di più un revenge movie piuttosto che un horror. O meglio, un horror estremamente particolare, in cui non solo le due protagoniste sono entrambe donne ma che entrambe sono insieme sia le vittime che i mostri.
Certo, Diablo Cody sfrutta anche stilemi noti, come la correlazione tra appetito sessuale e deviazione pluriomicida, o anche certe dicotomie (la mean girl cheerleader in opposizione alla sottovalutata nerd) dei film ambientati nelle high school, con cui ha sicuramente familiarità grazie a Juno.
Sopra questo canovaccio di stereotipi, Cody riesce comunque a costruire un ritratto di quelle che sono le complicatezze di un’amicizia femminile, che vive di gelosia, invidia e di pulsioni represse. Non sorprende quindi che questi siamo i ruoli a cui entrambe le attrici protagoniste sono più legate, ancora adesso.
I dialoghi di Diablo Cody si distinguono sempre per la loro schiettezza e l’umorismo anticonvenzionale. Tra i comprimari troviamo anche J.K. Simmons, Chris Pratt e Adam Brody.