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Emily in Paris: Camille Razat dice addio alla serie?

Emily in Paris, amatissima serie TV firmata Netflix, vanta un cast di livello e una salda presa sul cuore di tantissimi spettatori. Padrona di casa la bellissima e filiforme Lily Collins, che con la sua eleganza e le sue avventure glamour ha stregato tutto il popolo della piattaforma di streaming.

Oltre a lei, un personaggio che ha avvinto il pubblico è quello di Camille (Camille Razat), carissima amica della protagonista. Pare però che la Razat abbia di recente ammesso di dover comunicare qualcosa di importante ai suoi fan.

emily in paris

Emily in Paris: Camille non ci sarà più?

Il personaggio interpretato da Camille Razat è uno dei volti di punta di Emily in Paris. Dotata di fascino e di classe, Camille entra subito in sintonia con Emily quando quest’ultima si trasferisce nella capitale francese.

Si dimostra accogliente e amichevole, diventando una delle prime vere amiche di Emily in città.

La sua presenza nella vita di Emily è significativa e contribuisce a definire le sue prime esperienze a Parigi. Nonostante questo, però, sembra che il futuro della Razat nella serie non sia così certo come la trama lasciava intendere.

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emily in paris

La stessa Camille ha dichiarato in un recente post su Instagram: Dopo un viaggio incredibile, ho deciso di allontanarmi da Emily in Paris […] È stata un’esperienza davvero meravigliosa, piena di crescita, creatività e ricordi indimenticabili.

Poco dopo la pubblicazione è giunto poi il commento della sua co-star Lily Collins, che amorevolmente le ha scritto: Ti voglio bene. È stata una corsa sfrenata e un piacere assoluto. Sono così orgogliosa di te.

Ci sono speranze di rivederla sul set? A questa domanda, l’attrice ha risposto affermando che le persone vanno e vengono, ma non significa che siano fuori dai giochi.

Non un’assenza definitiva, quindi, che ci fa ben sperare di poter rivedere lei ed Emily fare shopping per le vie di qualche grande città!

Marcella Calascibetta
Marcella Calascibetta
La mia passione per la parola scritta è sbocciata pienamente all’età di sedici anni e, per mia fortuna, non è mai scemata. Quella per la settima arte, invece, credo di averla avuta dalla nascita. Hitchcock, Kubrick, Bava, Argento, Von Trier e Fellini hanno saputo, con il loro talento, accendere questo fuoco che mi accompagna da che ho memoria, rendendo il momento della visione cinematografica un felice incontro di tecnica e sentimento.

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