L’ultimo Paradiso e un film scritto da Riccardo Scamarcio e Rocco Ricciardulli, che è anche regista. È disponibile su Netflix dal 2021.
Trama e Cast
Sud Italia, anni Cinquanta. Ciccio Paradiso è un contadino che sogna amore, libertà e giustizia, ed ha intrapreso una relazione proibita con Bianca Schettino, figlia del proprietario terriero locale, tale cumpa’ Schettino.
Riccardo Scamarcio vesti i panni dei fratelli Ciccio e Antonio Paradiso, mentre Gaia Bermani Amaral è Bianca, il suo sogno proibito. Antonio Gerardi è il malvagio Schettino e Donato Demita interpreta il figlio Cosimo. Valentina Cervi è Lucia, la moglie di Ciccio.
L’ultimo Paradiso – Lo sfruttamento dei più deboli
Karl Marx definiva il capitalismo con una sola parola: sfruttamento. E lo sfruttamento è ciò che vediamo all’interno di L’ultimo Paradiso. I contadini lavorano per i loro padroni, ma non ricevono il giusto compenso per il loro operato. Nelle grandi città accade esattamente la stessa cosa: abbiamo degli operai nelle fabbriche che sono vittime di incidenti, ma nessuno sembra curarsi di loro. La pellicola, dunque, potrebbe mostrare un importante tema sociale sempre attuale, peccato che non venga resa alcuna giustizia. Viene ridotto il tutto a banale storiella d’amore mal gestita.
Vediamo il contadino Ciccio che vorrebbe più giustizia a lavoro, ma questo elemento viene trattato unicamente cinque minuti. Così come non sappiamo nulla del destino dei suoi collaboratori, arrestati per aver osato andare contro il padrone. A fine pellicola, cumpa’ Schettino e suoi figlio Cosimo vengono uccisi, ma la loro morte non ha la rilevanza che meriterebbe. Non si critica che non conosca il loro assassino, forse quello è un punto a favore della narrazione, ma il fatto che vengano liquidati nel giro di tre minuti fa storcere il naso.
Il silenzio delle donne
Le donne sono sempre state vittime di soprusi e questo fatto viene mostrato nel film. Cumpa’ Schettino è un datore di lavoro viscido, che violenta le proprie lavoratrici, ma anche Ciccio non appare meglio di lui. Nonostante venga osannato come il miglior uomo del paese, scopriamo che tradisce sua moglie Lucia. Ha diverse relazioni con donne sposate e poi con Bianca; giustifica il suo gesto dicendo che per lui è normale quello che sta facendo. Tutto comprensibile, nell’Italia del secondo dopoguerra la mentalità era questa, peccato che venga tutto banalizzato in maniera allucinante. Non scopriamo mai quali sono i tormenti e i pensieri di Lucia nel scoprire che suo marito la tradisce, accetta tutto con una piattezza allucinante.
Una storia che ricorda quelle di Giovanni Verga
L’ultimo Paradiso è un film che fa propria la poetica verghiana. Ci mostra i lavoro dei campi, gli ultimi e i soprusi. Ricorda molto Cavalleria rusticana, soprattutto per quanto riguarda la sorte di Ciccio: ha toccato una donna proibita, perciò, secondo la mentalità dell’epoca, deve essere punito con la morte. Questo è uno dei pochi punti a favore della pellicola.
In conlusione
Per concludere, L’ultimo Paradiso era un film che doveva essere sviluppato meglio. Ma molto meglio.
Imbarazzante è il momento quando Riccardo Scamarcio torna nei panni di Antonio, il fratello di Ciccio. L’unico espediente che cerca di far distinguere i due personaggi è la presenza dei baffi. Sembra di essere tornati ai tempi de Il Mondo di Patty, quando il personaggio di Andrés, per conquistare Carmen, tornava, dopo aver inscenato la sua morte, presentandosi come il gemello Federico e nessuno dei presenti riusciva a capire l’inganno. Ergo, la scelta che hanno fatto è degna della telenovela più becera.
Atro momento che fa ridere (per quanto la scena sia brutta!) è quando Antonio vuole vedere il corpo del fratello per l’ultima volta. Dal momento che Scamarcio interpreta i due fratelli, hanno utilizzato l’espediente di coprire la bara con un telo e l’inquadratura della macchina da presa è posizionata in modo che non si faccia capire che dentro non c’è nulla.
Per concludere, nonsense sono i momenti quando, a pochi istanti dal finale, scopriamo che la sorella di Bianca è realtà la sorellastra di Ciccio e Antonio e quando quest’ultimo chiede a Bianca di sposarlo; come si direbbe su Boris: “Famoli scopa’ così de botto e senza senso!“.
Non si capisce perché registicamente abbiano scelto di silenziare alcune scene ricche di pathos, che avrebbero avuto bisogno di dialoghi.