In originale Booksmart, La rivincita delle sfigate si presenta come una commedia adolescenziale fresca e divertente, che in Italia ha risentito probabilmente della atroce traduzione del titolo, visto invece il grande successo che ha suscitato negli Stati Uniti. Infatti Booksmart, al contrario di ciò che può fare intendere il titolo italiano, è una commedia che azzera e sovverte ogni sorta di stereotipi, fornendo una visione dell’high school americana più realistica e meno stereotipata di quella a cui siamo abituati.
Infatti, fin dalle commedie di John Hughes come The Breakfast Club e Sixteen candles – un compleanno da ricordare, i coming of age adolescenziali sono stati sempre caratterizzati da una divisione netta tra categorie: i jock (i palestrati), i nerd, i ragazzi popolari e le cheerleader. Sono convenzioni che il cinema si è portato avanti in tutte le pellicole più famose, da Ragazze a Beverly Hills alla serie di High School Musical. Da qualche tempo però si è visto un sentimento di ribellione a queste categorie pre-impostate, per esempio nella serie Netflix Sex Education, che infatti inizia apparentemente conformandosi a questi stilemi per poi sovvertirli completamente, specialmente nella seconda stagione.
Booksmart parte per l’appunto da questa premessa. Le diciassettenni Molly (Beanie Feldstein) e Amy (Kaitlyn Dever) sono arrivate all’ultimo giorno di liceo senza aver mai staccato il naso dai libri. Il loro unico obiettivo è fare strada nella vita, e quindi hanno sacrificato tutto il resto, relazioni, divertimento e ozio, per lo studio. Sono ragazze serie, le tipiche secchione a cui mancano solo gli onnipresenti occhiali per essere immediatamente identificate come tali. Eppure, Molly, l’ultimo giorno di scuola, fa una scoperta rivoluzionaria: anche i suoi compagni di scuola più belli, popolari o fattoni sono riusciti a entrare in università importanti. E quindi capisce che anche chi non lo mostra costantemente, può in effetti essere intelligente. Questa scoperta la porta a riconsiderare tutte le sue scelte, e costringe la tranquilla amica Amy ad andare insieme a una festa quella sera. La prima festa della loro vita in realtà si trasforma in una lunga nottata piena di avventure, amori, delusioni e pianti. Insomma, per una sera sperimentano la vita che hanno chiuso fuori dalla loro esperienza liceale per quattro anni.
Sfruttando un impianto di unità temporale, Booksmart si configura vagamente come Una notte da leoni per adolescenti. Recentemente abbiamo visto quanto sia stato prolifico questo prototipo, che ha prodotto alcune variazioni sul tema, come per esempio Le amiche della sposa e il più recente e sottovalutato Crazy Night – festa col morto, entrambi completamente al femminile. Booksmart però, a differenza dei suoi predecessori, non trova la sua forza nell’assurdità delle situazioni, che coinvolgono classicamente sesso, droga e personaggi svitati, ma nei dialoghi brillanti e nelle interazioni dei personaggi.
Innanzitutto appunto, Booksmart sovverte il genere. Tutto il film è una grande risposta alla mono-dimensionalità dei personaggi delle commedie adolescenziali. Un motivo costante nel film è infatti il ritornello che dice Molly, ovvero che devono dimostrare che siamo intelligenti e divertenti. Per questo motivo, tutti i personaggi si dimostrano un po’ più complessi, e tutte le convenzioni vengono a mancare. Altra sorpresa piacevole viene dalla regia dell’attrice Olivia Wilde (Dr. House, Richard Jewell), qui al suo debutto dietro la macchina da presa. La Wilde infatti dimostra di saper sperimentare in modo ironico e citazionista con i generi, arrivando a esplorare in due scene il terreno dell’animazione e quello del musical.
In sostanza, non fatevi ingannare dal titolo italiano. Booksmart può piacere o non piacere, ma è sicuramente una commedia scritta con intelligenza e voglia di innovare un genere molto trito, e che trova un grande merito nella recitazione delle protagoniste Kaitlyn Dever, che abbiamo già visto in un ruolo drammatico nella serie Netflix Unbelievable, e Beanie Feldstein, già vista in Lady Bird.
Tra i produttori esecutivi di Booksmart anche Will Ferrel a Adam McKay, regista e Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per La grande scommessa ( The Big Short).
Voto Autore: [usr 3,0]