Fargo è una delle serie più sorprendenti dell’ultimo decennio. Nel 2016 è riuscita a portare a casa premi molto importanti, tra i quali, spicca il Golden Globe per miglior attore in una serie tv per il magistrale Billy Bob Tornthon.
I riferimenti al film del 1996 sono solo nella prima stagione. Per il resto, la serie ha preso una piega propria, rendendo il proseguo decisamente originale e antologico.
Punti di forza indiscussi di Fargo sono indubbiamente: la capacità di porsi come new-noir, un concetto alternativo di noir che esaspera volutamente alcune istanze per creare un effetto scenico quasi grottesco ma che tiene comunque incollato lo spettatore allo schermo.
Inoltre, Fargo dimostra di saper fare anche riferimento ad altri prodotti del piccolo schermo per generare una dimensione narrativa ancora più accattivante e vicina a quel fan service che talvolta può risultare ingrediente gradito (se inserito con moderazione).
Nella quinta stagione di Fargo vi sarebbe un piccolo richiamo a Stranger Things. Joe Keery (Steve della serie sopra citata) è il figlio dello sceriffo locale (Gator). Vive nel costante peso di dover rendere onore al padre e, chiaramente, non la vive bene.
Il giorno di Halloween, lui e i suoi amici, indossano delle maschere a tema Nightmare Before Christmas e si dirigono a casa di Dot, per piegarla al loro volere. La ragazza reagisce, non si da per vinta. Ma le cose per lei si mettono male, dato che il branco vuole assalirla fisicamente.
Nella concitazione del momento, prima di scappare a causa delle trappole che l’astuta Dot aveva organizzato, Joe Keery afferra una mazza chiodata presente in casa, un chiaro riferimento alla mazza di Steve di Stranger Things, usata per fare strage di demogorgoni.
Un dettaglio da poco diranno molti. Eppure trattasi di Fan Service astuto che è capace con sottile bravura di creare engagement. D’altronde Fargo è stata rinnovata fino alla quinta stagione, sinonimo di grande validità del prodotto in questione.