HomeSerie TVOur Flag Means Death 2, una pillola contro l'omofobia

Our Flag Means Death 2, una pillola contro l’omofobia

Tutti a bordo con Barbanera, il pirata più LGBTQIA+ friendly che esista al mondo! Our Flag Means Death, creata da David Jenkins, è tornata con una nuova fantastica stagione, distribuita da HBO Max. In Italia è ancora inedita.

Our Flag Means Death 2
Our Flag Means Death

Our Flag Means Death 2 – Trama

Dove eravamo rimasti? La prima stagione si è conclusa con Stede Bonnet che, in preda ai sensi di colpa, decide di tornare a casa dalla sua famiglia. Tuttavia, ben presto si rende conto che molte cose sono cambiate e di non essere più grado di adattarsi a quella vita che aveva abbandonato. Il suo amore per Edward Barbanera è troppo forte, perciò non può far altro che rimettersi in viaggio per raggiungerlo. Ma forse il pirata più spietato della storia non è molto contento di rivederlo.

Our Flag Means Death 2 – Cast

Il Premio Oscar Taika Watiti torna a indossare la lunga parrucca di Barbanera, look che lo fa somigliare a Re Tritone di Javier Bardem. Rhys Darby è di nuovo il suo grande amore, ovvero l’impacciato Stede Bonnet, conosciuto come il “pirata gentiluomo”. La ciurma è di nuovo a bordo. Con O’Neill indossa i panni dello spietato Izzy, braccio destro di Watiti. Ewan Bremner, Joel Fry, Samson Kayo, Nathan Foad, Kristian Nairn, Matthew Maher, Vico Ortiz, David Fane, Samba Schuttle e Rory Kinnear li seguono in nuove avventure. Zheng Yi Sao, conosciuta come la Regina dei Pirati, si unisce in questa nuova stagione ed è interpretata da Ruibo Qian.

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Our Flag Means Death 2
Taika Watiti e Rhys Darby interpretano Edward Barbanera e Stede Bonnet

Our Flag Means Death 2 – Recensione

Se siete appassionati di pirateria questa serie fa per voi, solo che occorre avvertirvi: non guardatela se siete omofobi. Barbanera vi accoglierebbe comunque nella sua ciurma, ma molto probabilmente sareste voi a non accettare di stare a bordo con lui.

David Jenkins ha creato un vero gioiellino di serie ed è veramente un peccato che in Italia non sia stata ancora distribuita. Molto probabilmente la maggior parte degli spettatori italiani non ha di cosa si stia parlando quando viene nominata Our Flag Means Death.

Ovviamente l’accuratezza storica è assente, ma la serie, fin dall’episodio pilot, non ha mai avuto l’intenzione di fare un’accurata ricostruzione storiografica. Nasce come serie comica e assolve al suo compito principale, ovvero far divertire il pubblico.

Rhys Darby è perfetto nell’interpretare Stede Bonnet. Magari lo spettatore può pensare che Bonnet non sia nient’altro che una macchietta buffa e a volte irritante, ma vari studiosi della pirateria confermano che l’uomo era un pirata impacciato al massimo, tantoché arrivò addirittura a tagliarsi con la sua stessa spada. Dunque, la sua interpretazione è più verosimile di quanto vogliamo credere.

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Siamo abituati a sentir parlare di un Barbanera spietatissimo, ma Taika Watiti ci offre una versione completamente inedita. La prima stagione mostrava il pirata più famoso al mondo desideroso di andare in pensione, in quanto era esausto della sua vita da fuorilegge. L’amore che inizia a provare nei confronti di Stede gli fa scoprire un sentimento che non pensava di provare e ribalta le sue carte in tavola.

 In questa nuova stagione scopriamo che l’abbandono da parte dell’amato lo ha fatto regredire ed è tornato a essere spietato come una volta, forse addirittura peggio, tuttavia attraverso un’esperienza di pre-morte subisce una bellissima evoluzione.

Altrettanto bella è la crescita di Izzy, anche se qui non si può nascondere un piccolo disappunto: è abbastanza ripetitivo, dal punto di vista narrativo, che i personaggi grigi o neri siano destinati ad avere una redenzione solo attraverso la morte.

Our Flag Means Death 2

Pronti a salpare con la ciurma più LGBTQIA+ del mondo?

Barbanera non ti giudica. Non importa se sei uomo, donna, caucasico, latino-americano, etero, omosessuale o drag queen. Lui ti accetta a prescindere.

Quanto sarebbe bello se fosse sempre così? I pirati non si etichettano, vivono semplicemente le loro relazioni nel modo più spontaneo del mondo.

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E prima che qualcuno possa gridare contro il politicamente corretto che sta distruggendo la nostra cultura, facciamo presente che ci sono anche coppie etero, dunque potete dormire sonni tranquilli.

Apprezzabilissima è la presenza di Vico Ortiz, attorə non binario che interpreta il personaggio di Jim.

Però, riguardo la sua storyline, bisogna fare un’annotazione: nella prima stagione ci veniva mostrato che provava dei sentimenti (ricambiati) nei confronti di Olu (Samson Kayo), mentre le nuove puntate accantonano la loro storia. Si innamorano di altre persone, decidono di rimanere amici, ma di fatto la loro relazione finisce a tarallucci e vino. È un vero peccato perché avevano un ottimo potenziale, ma alla fine si tratta di una pecca nella trama su cui possiamo anche passare sopra.

Kristian Nairn nei panni di una drag queen che interpreta la dea Calipso

Sono presenti omaggi alla Sirenetta e alla Forma dell’acqua

Il budget della serie è cresciuto e si vede. Nella precedente stagione in alcuni momenti la CGI faceva storcere il naso, come, per esempio, nella quinta puntata quando ci veniva mostrato il tentacolo del kraken, ma soprattutto nell’ultima: l’effetto visivo del giaguaro non può negare che fosse pessimo.

Ovviamente gli effetti visivi non sono da Oscar, ma sono migliorati.

La terza puntata rende omaggio a un capolavoro della cinematografia. Stiamo parlando de La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro. Il momento del salvataggio di Barbanera da parte di Stede è sicuramente un richiamo allo stile del maestro messicano. Magari i più nostalgici lo avranno invece inteso come un tributo alla Sirenetta, del resto Darby per l’occasione si trasforma in un “sirenetto” e salva Watiti esattamente come Ariel fa con Eric. Sarà un tributo fatto volontariamente in occasione del live action Disney uscito a maggio?

In conclusione

Our Flag Means Death 2 chiude tutte le trame . Jenkins ha dichiarato che, qualora avesse il via libera da parte dell’HBO, sarebbe intenzionato a realizzare una terza e ultima avventura per Stede ed Ed. La domanda che sorge spontanea è: ne abbiamo davvero bisogno? Il finale di questa stagione è stato perfetto e commovente, non si sente l’esigenza di andare l’oltre il “e vissero per sempre felici e contenti”, ma magari David Jenkins riesce a stupirci ancora una e creerà una conclusione strepitosa che farà scoprire al mondo intero l’immenso potenziale di questa serie ingiustamente sottovalutata.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Our Flag Means Death è uno dei miglior prodotti degli ultimi anni. David Jenkins riesce con maestria ad adattare una vicenda storica in un commedia piacevolissima da guardare.
Arianna Dell'Orso
Arianna Dell'Orso
Vivo sul mondo reale unicamente con il corpo, ma la mia mente viaggia a Westeros, nella Londra dei Peaky Blinders e fa affari loschi con Walter White. Il cinema di Hitchcock è il mio spirito guida

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