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300: Frank Miller racconta la genesi di un cult

Dopo aver presenziato come ospite speciale al Lucca Comics & Games, dove è stato accolto da file chilometriche, la leggenda del comics Frank Miller ha fatto una breve tappa a Milano per parlare del suo 300. La graphic novel storica uscita ormai 25 anni fa, non ha solo dato una grande scossa al mondo del fumetto, ma ha anche avuto delle ripercussioni sul mondo del cinema. Frasi come “questa è Sparta” o “venite a prenderle” sono ormai divenute iconiche. Questo è dovuto non solo grazie all’opera di Frank Miller, ma anche alla trasposizione 300 di Zack Snyder.

Certo è vero che senza il capolavoro cartaceo di Miller, il film del 2007 non avrebbe mai visto la luce, così come non vi sarebbe stata l’ondata dei film “alla 300”, che per due/tre anni invase cinema, televisione e mondo games.

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Un immagine tratta dal film di Zack Snyder 300

Come nasce la storia di Frank Miller?

Come narrato dallo stesso autore, Miller conobbe le gesta di Leonida quando aveva solo sette anni, durante la visione del film L’eroe di Sparta. Un opera che colpì profondamente il futuro autore, che una volta divenuto un grande professionista del mondo comics voleva dare la propria personale visione della battaglia delle Termopili.

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Quello che maggiormente affascinò quel giovane di sette anni, fu la concezione di vittoria morale e non materiale. Leonida e i suoi soldati infatti non vinsero la battaglia contro i persiani e re Serse, che anzi persero la vita nel sanguinoso scontro finale. Questa sconfitta diede però nuova linfa all’animo dei greci che, colpiti dal sacrificio dei prodi 300, furono spinti a compiere un vittorioso contrattacco.

Questo e il tratto che distingue maggiormente 300 da altri lavori di Frank Miller come Daredevil o Il ritorno del cavaliere oscuro. Un eroe caduto ma allo stesso tempo trionfatore, che circa dieci anni dopo incuriosì anche la Warner Bros. per la realizzazione dell’omonimo film cult.

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Frank Miller
Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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