HomeRecensioni Film25 Aprile, i migliori film da vedere per la Festa della Liberazione

25 Aprile, i migliori film da vedere per la Festa della Liberazione

Il 25 Aprile 1945 l'Italia veniva liberata dal nazifascismo e dal fascismo. Ricordiamo l'evento con alcuni dei film più belli della cinematografia nostrana.

25 Aprile 1945, il cinema ricorda la Liberazione

Oggi per l’Italia ricorre l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la caduta del regime fascista. Sono quasi passati 80 anni, ma l’eco di quel 25 Aprile 1945 continua a propagarsi tra le giovani generazioni che non l’hanno vissuto grazie alle testimonianze dei sopravvissuti e di chi alla Resistenza ha partecipato attivamente. Il cinema ha ricoperto un ruolo fondamentale di trasmissione del sapere, poiché è stato sia spettatore in prima persona di quegli anni (era il periodo del Neorealismo) che mezzo attraverso il quale mantenere vivo il ricordo e tramandare le storie più incredibili. Ecco quindi una breve carrellata di alcuni film che omaggiano la Resistenza e l’antifascismo:

Roma città aperta e Paisà di Roberto Rossellini

Per quanto siano famosi è impossibile non citarli quando si tratta questo argomento. Roma città aperta e Paisà sono due capolavori non solo del cinema italiano, ma internazionale. Rispettivamente del 1945 e 1946, costituiscono l’ideale “trilogia della guerra” di Roberto Rossellini che si chiuderà con Germania anno zero nel 1948. Roma città aperta è divenuto con gli anni il simbolo stesso del Neorealismo e di un cinema che rifuggiva la finzione e l’evasione per filmare la realtà nuda e cruda delle strade, della miseria e della popolazione in sofferenza. Sceneggiato dallo stesso Rossellini con, tra gli altri, Federico Fellini, ancora oggi è il rappresentante più illustre del cinema antifascista. Una pellicola dalla quale non si può prescindere così come non si può prescindere da Paisà. Rossellini ritorna a parlare delle ferite della guerra e lo fa in un film a episodi profondamente umano e unito dal desiderio di raccontare la realtà di squarci di vita vera, lontani dalla Storia e dagli eventi importanti. Due capolavori, poco da dire.

25 aprile

La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini

Un film da riscoprire questo esordio alla regia di Vancini. La lunga notte del ’43 è liberamente tratto dal racconto Una notte del ’43 di Giorgio Bassani contenuto nella raccolta Cinque storie ferraresi. Un film quasi dimenticato, mentre il suo regista si può dire essersi definitivamente perso tra i cinefili. Il film racconta di antifascismo e Resistenza, ma ciò che stupisce è l’anno in cui è stato prodotto, il 1960, quando ormai l’Italia si affacciava al boom economico e il Neorealismo era una parentesi praticamente chiusa. E’ un film di denuncia con un’atmosfera meravigliosamente cupa a cui la fotografia di Carlo Di Palma dà un notevole contributo. Vancini è cresciuto nelle fila del cinema del reale, eppure riesce a mantenerne le distanze con grande lucidità di sguardo.

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25 aprile

Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani

Per omaggiare il 25 Aprile non può non essere citato l’esordio alla regia di Carlo Lizzani. Assistente alla regia di De Santis e Rossellini, Carlo Lizzani in Achtung! Banditi! racconta della resistenza partigiana di cui egli stesso è stato rappresentante attivo. Ormai il Neorealismo si avviava verso una rilettura poi confluita nel melodramma e nella commedia all’italiana, ma il film di Lizzani ha ancora la forza e la voglia di raccontare la realtà storica, sociale e umana del popolo nostrano ancora ferito dal dopoguerra. Il film venne realizzato grazie alla fondazione della “Cooperativa Spettatori Produttori Cinematografici” i cui membri contribuirono al finanziamento della pellicola. Un’opera corale e collettiva che riflette anche lo spirito con il quale i film all’epoca venivano prodotti.

Festa della Liberazione

La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani

Arriviamo al 1982 con i fratelli Taviani e il loro film La notte di San Lorenzo, considerato uno dei migliori della loro filmografia. Affresco corale e poetico di una popolazione in fuga dal paese di San Martino (che richiama San Miniato da cui provengono i registi), è ambientato nel cuore della Resistenza. A raccontarci la storia di questi uomini e donne coraggiosi una bambina di sei anni, la cui voce fuori campo ci accompagna lungo tutto il viaggio. Il loro obiettivo è arrivare nella zona già occupata dagli americani con i tedeschi alle loro spalle. La notte di San Lorenzo si compone di un cast incredibile, nessuno prevarica l’altro e tutti spiccano insieme per bravura. La bellezza delle immagini e la musica di Nicola Piovani contribuiscono a rendere il film uno dei migliori sul tema.

25 aprile
Redazione
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